Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
Accordo Stato-Regioni
091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
Convenzione con l'AOUP
per la certificazione agonistica e non
Home > Articoli e foto > Articolo
PASQUETTA A MASSAROSA

di Maria Luisa Tognelli

Il 9 aprile, per Pasquetta, giornata adatta alle scampagnate, alle cosiddette gite fuori porta, noi non possiamo fare a meno della nostra "droga" e quindi di buon mattino, come sempre, eccoci presenti all'appello per la nostra marcia a Massarosa giunta ormai alla sua 35° edizione.
In effetti il raduno è in località Sterpeti dove in estate si svolge la sagra detta della Ranochiocciola.
E' una giornata piuttosto grigia ed un po' malinconica, ma di libertà e spensieratezza e siamo consapevoli che dovremo affrontare un percorso in prevalenza collinare un po' impegnativo, ma vario e piacevole.

Partiamo subito in salita per giungere poi in via di Coli e Spezi a monte della bella Pieve ad Elici.
Devo dire che iniziare così, senza un po' di riscaldamento in pianura, è abbastanza faticoso, ma ecco che arranca arranca arriviamo al piccolo borgo di Luciano ancora immerso nel sonno e scendendo ci avviamo verso il Pitoro per risalire poi verso Montigiano: qui ristoro e bivio tra la media e la lunga.
Noi che affrontiamo il percorso "maxi" intraprendiamo un sentiero nel bosco per scendere quindi in via Canipaletti e risalire attraverso un faticoso sentiero a gradoni fino a Gualdo dove, nella piazzetta della chiesa, il ristoro di "Doriano" ci ha preparato come ogni anno un gradito spuntino (pastasciutta, mortadella etc. il tutto innaffiato da un buon vino).
Certo abbiamo pensato al nostro stomaco, ma devo dire che non trascuriamo per niente quanto la natura ci offre con i suoi boschi, i suoi panorami volgendo spesso il nostro sguardo anche verso l'ampia pianura sottostante.
E siamo ripartiti da Gualdo attraverso un'ampia stradella che costeggia i fianchi del monte Ghilardona per scendere nuovamente a Montigiano.
Inizia ora una discesa abbastanza ripida, stretta ed impegnativa, all'apparenza quasi uni scosceso letto di torrente in secca, fino ad arrivare in vicinanza dell'autostrada le cui moderne arcate ci hanno tolto in effetti un po' di poesia.
Poco dopo eccoci a Sterpeti mentre già pensiamo a come organizzarci per il resto della giornata festiva.