Agenzia Generale di Pontedera
ASSISAI s.n.c.
di Lorenzo Fontanelli, Marco Giannini, Diego Sassi e David Sbrana
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi
al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
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per la certificazione agonistica e non
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A CASCINE DI BUTI, LUNGO LE PENDICI DEL MONTE PRUNO. di Maria Luisa Tognelli
Anche gennaio sta per finire ed oggi, domenica 27, in una giornata discreta, ma abbastanza gelida specie
al mattino, ci ritroviamo a Cascine di Buti. Siamo molto numerosi perchè sono presenti i tre Trofei: le Tre
Province, il Pisano ed il Lucchese per la precisione e noi podisti, vivaci e chiassosi come sempre, in un
baleno abbiamo animato questi luoghi abitualmente tranquilli e silenziosi.
Nel capannone adibito alle iscrizioni ognuno cerca il suo capogruppo ed è un vero putiferio; poi a mano a
mano usciamo e cominciamo il nostro cammino. Subito una lunga teoria di marciatori invade la strada
Sarzanese-Valdera finchè arriva alla deviazione sulla destra (via Matteotti) dove inizia una breve
salita al cui culmine c'è un primo bivio: lasciati i podisti della mini volgiamo a sinistra ed intraprendiamo
un percorso agile in mezzo alla campagna che ancora appare bianca per la brina, ma dopo un certo tratto,
deviando sulla destra, ecco che comincia una salita piuttosto impegnativa fino a Castel di Nocco dove,
giunti al ristoro, ci separiamo dai podisti delle medie distanze per intraprendere sulla sinistra un sentiero
nel bosco abbastanza arduo, ma soprattutto molto lungo e dal fondo spesso sconnesso.
Mentre saliamo notiamo che a zone boschive si alternano zone coltivate ad olivo e questo ci ricorda che Buti è rinomata
anche per il suo olio. E la salita sembra non finire mai, quando finalmente ci immettiamo sulla strada asfaltata che porta
al Serra.
Dopo un centinaio di metri ecco che troviamo un singolare ristoro, " L'oro di Alfredo", reclamizza un cartello che ci
parla anche del vino di Buti e di tante leccornie che si presentano alla nostra vista, mentre un "cuoco" abbastanza
pittoresco sta saltando in padella costine di maiale e rape e ci invita a gustare la soppressata di cinghiale, il mallegato
e di tutto e di più.
Cerchiamo di allontanarci al più presto da questo "luogo di perdizione" senza essere scortesi e ci affrettiamo per recuperare
un po' giacchè siamo in discesa e sull'asfalto. Corriamo in scioltezza, osserviamo una bella fonte, alcuni si stanno rifornendo
con taniche e bottiglie: con questi "chiari di luna" meglio risparmiare...., ma noi, in questi momenti, abbiamo altro
a cui pensare.
Giunti in località Pruno (non dimentichiamo che Buti si trova nella vallata del Monte Pruno) entriamo di nuovo nel bosco
e saliamo verso Aspro: qui ristoro anche con ponce e limoncello, ma la salita non è finita, anzi diventa piuttosto dura;
poi finalmente scendiamo su Buti in mezzo a vegeti oliveti, per risalire però, ancora tra gli olivi, e ridiscendere quindi
attraverso una pineta su un sentiero dal fondo assai dissestato.
Corri corri eccoci all'Agriturismo "Il Saracino"; pensavamo di essere quasi all'arrivo, ma non è così perché dovremo affrontare
ancora giri e giri che sembravano non dovessero aver fine.
La vista di Buti non ci ha quasi mai abbandonato durante tutto il percorso, per questo motivo più di una volta abbiamo avuto
l'impressione di essere vicini al traguardo, ma in effetti questo appariva solo un miraggio che poi si allontanava.
Finalmente eccoci a La Ciona e, com'è tradizione, bottiglia di olio per tutti e caldo ristoro a base di penne e tortelli al pomodoro.
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