Agenzia Generale di Pontedera
ASSISAI s.n.c.
di Lorenzo Fontanelli, Marco Giannini, Diego Sassi e David Sbrana
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi
al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
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per la certificazione agonistica e non
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A MASSAROSA, TRA IL LAGO E LE COLLINE di Maria Luisa Tognelli
Le bizzarrie marzoline non sono finite eppure siamo già al 13 aprile, in effetti ormai tutti quanti
siamo desiderosi di godere dei tepori primaverili, invece anche oggi, che con il nostro Trofeo siamo
a Massarosa, è una giornata grigia, malinconica e minaccia pioggia.
Come già da qualche anno ci raduniamo a Sterpeti, un luogo ombroso, ameno e piacevole, dove d'estate
si svolge la Sagra "Ranochiocciola": alle nostre spalle le alture della Versilia e dinanzi il Lago
di Massaciuccoli e tutta la zona paludosa circostante che in seguito alle abbondanti piogge sembra
ancora più estesa.
Partiamo e quasi subito, un po' a freddo dobbiamo affrontare una discreta salita che ci allarga
l'orizzonte, ma che mette in evidenza anche le ardite arcate dell'autostrada dalle quali desideriamo
allontanarci al più presto per immergerci nella natura. Ed ecco che siamo accontentati, infatti
proseguiamo per un sentiero che diventa poi più stretto ed erboso e la salita si fa più erta e
faticosa; ad un tratto ci appare un bel campanile che si staglia verso il cielo in mezzo agli alberi
ed alle case: è quello della suggestiva chiesa di Pieve ad Elici che per un buon tratto sembra quasi
accompagnarci nel cammino.
Poco dopo arriviamo al piccolo borgo di Luciano immerso nel silenzio mattutino che non turbiamo, poiché
passiamo un po' alla spicciolata e siamo silenziosi e concentrati. Ora scendiamo e per via di Coli e
Spezi giungiamo al Pitoro dove, lasciando alla nostra sinistra la "panoramica" prendiamo alla destra
la salita che ci porterà a Montigiano.
Qui salutiamo i podisti della media che sono, per così dire, al giro di boa; il cielo si fa sempre più
cupo e le nuvole più minacciose, ma noi proseguiamo per il percorso lungo, riprendendo la salita erta
e faticosa.
Non c'è dubbio che i luoghi sono ameni, vari e piacevoli, è vero anche che il chilometraggio è contenuto,
ma è pur vero che le salite talvolta sembrano non aver fine e prevalgono di gran lunga.
Intraprendiamo quindi un lungo sentiero nel bosco, questa volta in discesa e abbastanza dissestato e fangoso
per le recenti piogge. Ci piace "assaporare" il profumo della terra bagnata, ascoltare gli impercettibili
fruscii del bosco ed immergerci nella voce del silenzio che ci avvolge per renderci quasi un tutt'uno con
quella piccola parte di mondo che ci circonda.
Scendiamo quindi verso Via Canipaletti per risalire poco dopo attraverso un arduo sentiero a gradoni fino
a Gualdo; qui come sempre, nella piazza della chiesa troviamo il gradito ristoro di "Doriano" (penne ai funghi,
mortadella e buon vino) e poiché la pioggia comincia ora a cadere forte ed insistente facciamo una breve
sosta nella speranza che spiova. Niente da fare, la pioggia prosegue senza sosta, siamo bagnati come pulcini,
ma non è poi così fredda come d'inverno. Quindi, facendo buon viso a cattiva sorte, procediamo senza trascurare
di ammirare, ogni volta che se ne presenta l'occasione, il paesaggio particolarmente ampio e suggestivo se
osservato dal punto panoramico che si trova dopo il bivio per via di Inta e che ci permette di abbracciare
con lo sguardo i due versanti, colline e lago fino al mare.
Dopo essere ripassati da Montigiano e relativo ristoro, affrontiamo una discesa ripida sconnessa e fangosa,
quasi un letto di torrente che ci riporta precipitosamente in basso, al temine della quale ecco di nuovo le
imponenti arcate autostradali che ci riportano al quotidiano. Ormai la pioggia è cessata e si fa strada un
timido solicello, ancora un po' di strada in mezzo all'abitato ed eccoci ritornati a Sterpeti: anche per
oggi abbiamo compiuto con piacere il nostro dovere di podisti.
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