Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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TRA I BOSCHI E LA FOCE DEL SERCHIO

di Maria Luisa Tognelli

Il tempo vola veramente e quasi senza accorgercene a metà ottobre siamo già arrivati all'ottava marcia del nostro Trofeo. Ci ritroviamo infatti riuniti per la "XXX Scarpinata Migliarinese" che il Circolo ACLI locale ha preparato per noi.
Così, di prima mattina, ed è ancora buio davvero, Via dei Pini è presa d'assalto dalle numerose auto e dai numerosissimi podisti che si recano nella zona antistante il Circolo per iscriversi alla manifestazione podistica ed incontrare gli amici insieme ai quali dare battaglia a colpi di chilometri (5-10-20).
La giornata è bella, tutta da godere; partiamo tutti insieme e dopo qualche giro attraverso stradelle in mezzo ad una campagna ben curata, arriviamo alla Fattoria di Migliarino dove c'è un gustoso ristoro; alcuni podisti vi si "avventano" e poiché c'è da aspettare l'arrivo dei timbratori, "pancia mia fatti capanna...." Ho apprezzato lo stop dato in questo modo alle partenze antelucane, spero che sia stato volontario e non casuale, ma so anche che molti marciatori, specie quelli col prurito sotto le piante dei piedi, senza attendere il timbro, incuranti, avranno proseguito, pronti poi però a tormentare con le loro querimonie gli addetti alle classifiche e tutto il Comitato.
Per natura sono uno spirito libero, tuttavia sostengo che le regole vanno rispettate quando si aderisce ad una qualche organizzazione o società. Se questo non ci va bene nessuno ci impedisce di andare all'ora che ci pare, come ci pare, senza timbri, né cartellini nè iscrizioni: è solo questione di essere coerenti facendo una scelta. Fatti i timbri, il nostro percorso è ripreso ancora attraverso ampi spazi verdi per volgere poi a destra, attraversare la strada asfaltata e quindi inoltrarci nel bosco dopo aver lasciato i podisti della mini e della media.
Arrivati al secondo ristoro è iniziata la parte più suggestiva fiancheggiando la riva del Serchio ormai vicinissimo al mare. Siamo arrivati così a Marina di Vecchiano e la natura si è imposta meravigliosa alla nostra vista per il suo aspetto naturale, selvaggio e non ancora alterato dall'uomo. Bellissime dune e qua e là piante tipiche come la Yucca; in lontananza centinaia di gabbiani su una striscia di sabbia quasi in attesa del cibo e vicino alla riva pescatori pazienti e silenziosi con le loro canne. Sulla destra invece macchia folta e quasi impraticabile e sullo sfondo le Apuane severe e maestose.
Avremmo voluto conservare nei nostri occhi queste immagini, ma "chi si ferma è perduto" come ha detto qualcuno. Così abbiamo proseguito attraverso piacevoli sentieri nel bosco osservando e godendo dell'aria salubre e della libertà che l'attività fisica ci regala senza condizionamenti ed ancora una volta abbiamo pensato a quanto siamo fortunati rispetto a chi sceglie di poltrire fino a tardi.
Arrivati al traguardo un veloce ristoro con l'arrivederci al prossimo anno.