Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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LA "XXIV PORCARI CORRE"

di Maria Luisa Tognelli

Splendida giornata di sole, ma gelida per la tramontana che, come diciamo noi toscani, "pela" quella che ci accoglie a Porcari nel regno della "Regina" in questa terza domenica di febbraio, il 17 per l'esattezza.
E siamo veramente numerosi (7000 circa) dal momento che non solo sono presenti i tre Trofei, ma molti anche gli appassionati di podismo che sono giunti da molte parti d'Italia con i loro pullman ad animare questi luoghi con le loro allegre presenze.
Permettetemi una riflessione: questo sport ha, secondo me, il grande merito di avvicinare, di far nascere la voglia di comunicare, di stare insieme, di far sentire meno soli. Se pensiamo che una delle piaghe del nostro tempo è proprio la solitudine con tutte le conseguenze che ne derivano, non possiamo non riconoscere quanto questa pratica sportiva sia positiva.
Ci auguriamo pertanto che non venga minata da discussioni spesso gratuite e strumentalizzate per contrasti che niente hanno a che vedere con lo sport.

Tornando a noi, dopo aver scelto il percorso desiderato (ce n'è davvero per tutte le possibilità e per tutte le esigenze: km.3-6-12-17-20-25) partiamo per via Romana est per deviare poco dopo per via Pineta; dopo pochi passi uno spassoso cartello annuncia: questa è la casa di Pippo, cane maratoneta, il suo record di maratona ore 2,26'! Ci viene da sorridere, ma ecco che già salutiamo i marciatori della 12 km. mentre per la 17, la 20 e la 25 procediamo insieme per via Cercatola Alta fino a giungere al ristoro in località Fornace denominato a buona ragione "Ristoro Tiramisù". Qui c'è di tutto e di più, molti di noi si gustano spensieratamente un bell'uovo affrittellato con la pancetta, e che c'è di più appetitoso? Beh, noi invidiandoli un po' ci accontentiamo di una fetta biscottata col miele, mentre ci allontaniamo da quel "luogo di perdizione" dove diligentemente si sono preoccupati anche dei nostri amici a quattro zampe.
Avanziamo, e il freddo pungente ci mette in brio ed ecco che già ci appare abbastanza vicino quel gioiello che è Montecarlo (di Lucca, si intende....). Saliamo una breve scala, oltrepassiamo la porta e già risuonano le allegre note della banda, mentre poco più in là gli arcieri in abiti medievali con una grossa balestra si esercitano a lanciare pacchetti di fazzoletti profumati (della Regina, si intende....). Ci fermiamo per salutarli e farci scattare la annuale foto-ricordo con loro, mentre osservando con più attenzione ci accorgiamo che ci hanno preparato anche un piccolo ristoro, a base di crostini con stufato di fagioli, spiritosi.... Ci piacerebbe sostare un po' di più, ma dobbiamo continuare il nostro cammino.
Scendiamo infatti in scioltezza su strada asfaltata fino alla deviazione sulla destra per il ristoro La Nina dove troviamo tra l'altro frutta in abbondanza, cosicché con essa ci nutriamo e dissetiamo senza appesantirci, poiché di strada ce n'è ancora tanta. Dopo il ristoro scendiamo sulla destra salutando i podisti della 17, mentre quelli della 20 e della 25 procedono ancora insieme.
Giungiamo ben presto a Veneri, da qui risaliamo per affrontare la storica Via Cassia Romana (o Francigena) e ad avvicinarci al consueto incontro con l'annosa quercia sulla cui salute le notizie sono confortanti dal momento che gli interventi da parte del proprietario sembrano aver dato buoni risultati. In questo punto, dove la 20 e la 25 si riuniscono nuovamente, abbiamo fatto tra l'altro spiritosi incontri: qui abbiamo trovato infatti Pinocchio, la Fata dai capelli turchini, il Gatto e la Volpe che ci hanno riportato alla nostra infanzia e a quel ricco mondo della fantasia che purtroppo noi adulti abbiamo del tutto abbandonato.
Lasciati così i personaggi di Collodi, ecco che giungiamo dopo poco ad un altro ben fornito ristoro: qui vin santo ed ottimi biscotti caserecci, frutta secca e fresca, caramelle di miele ed ancora di tutto e di più e poco più in là lo spiritoso Albero delle monete. Dopo una breve sosta procediamo godendo della sensazione di libertà e spensieratezza che la natura ricca e varia ci dà.
Scendiamo ora verso il ristoro La Legge dove è d'obbligo magari una piccola sosta per salutare gli amici e procedere poi dopo un breve tratto di asfalto ancora attraverso sentieri di campagna e giungere al mitico Caffè di Robertino, altro annuale appuntamento al quale non è possibile mancare.
Dopo esserci tirati su col caffè, eccoci pronti ad affrontare l'ultima salita e l'ultima discesa sulla collina sulla quale al mattino, arrivando a Porcari e guardando verso l'alto, avevamo letto, come sempre, la scritta "Porcari Corre".
Siamo ormai in dirittura d'arrivo, un ultimo sguardo al bianco duomo col suo campanile e poi giù verso la meta a salutare gli amici contenti della piacevole mattinata che ci è stata organizzata.