Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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XXVI MARCIA TITIGNANESE

di Maria Luisa Tognelli

Oggi 9 dicembre rieccoci tra "i nevrotici metropolitani" di Kurt Laurenz Metzler che continuano a fare bella mostra di sé lungo il Corso Matteotti di Cascina.
L'occasione di ritrovarci qui ci vien data dal Gruppo "Le Sbarre" di Titignano che, come già da qualche anno, per il disbrigo delle iscrizioni ha la possibilità di usufruire di uno spazio coperto sotto i portici; siamo numerosi essendo tra l'altro presenti i Tre Trofei.
Piove "come Dio la manda" e fa veramente freddo e per questo motivo la maggior parte dei podisti sceglie i percorsi brevi; non mancano tuttavia gli intrepidi, i soliti "calorosi" in canottiera, chi ama la sfida e chi è ancora più messo in brio dalle basse temperature.

Per fortuna non siamo tutti uguali! Partiamo e notiamo subito che ci sono dei cambiamenti, infatti oltrepassiamo il cavalcaferrovia e percorriamo per un bel po' un tratto dell'abitato e dintorni per prendere poi la direzione di Fornacette.
Comunque, prima di giungere in questa località, la 3 km., volgendo sulla destra torna su i suoi passi compiendo il giro di boa.
Gli altri percorsi continuano e continua ad imperversare la pioggia che non dà tregua e chi è munito di ombrello è bagnato come chi non lo ha e, tutto sommato, in simili situazioni meno siamo bardati e meglio è, si evita così di tenersi addosso l'umidità e l'acqua.
Dopo Fornacette prendiamo in direzione di Vicopisano, saliamo sù, percorriamo la strada dei mulini ricalcando un po' i consueti percorsi che purtroppo non possiamo gustare come meriterebbero perché gli scrosci violenti impediscono quasi di renderci conto dei luoghi che stiamo percorrendo: i sentieri sono dei veri e propri torrentelli e specie chi porta gli occhiali ha alquanto ridotta la visibilità. Comunque, o piova o tiri vento, le passioni sono passioni e qui sta il bello perché spesso cantano un inno al trionfo dell'irrazionale.
Vorremmo vedere se ce lo ordinasse il dottore o se i nostri datori di lavoro ci obbligassero ad affrontare giornate come questa in pantaloncini e maglietta!
Il ritorno avviene esattamente dalla parte opposta, sbuchiamo infatti nella zona della Mostra del Mobilio per rientrare in Corso Matteotti accompagnati ancora da "i nevrotici metropolitani" che, se proprio vogliamo esser pignoli, forse fanno un contrasto abbastanza forte con gli antichi portici, ma sono un esempio di "convivenza" tra vecchio e nuovo, tra antico e moderno. E siccome "tutti i salmi finiscono in gloria" , dopo esserci cambiati dalla testa ai piedi, c'è di che rifocillarci.