Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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DALL'ARNO ALLA VERRU'A

di Maria Luisa Tognelli

Ore 7,03' del 24 febbraio: siamo appena arrivati agli impianti sportivi di via Fosso Vecchio a Cascina ed il parcheggio attorno è già più che al completo; ci dirottano altrove, poco male, da parcheggiare ce n'è quanto si vuole, ma la domanda che mi pongo è un'altra: a che ora sono arrivati coloro che hanno parcheggiato nell'ampio piazzale circostante gli impianti? Prendo i volantini del Marciagiro del 16 p.v. e comincio a distribuirli, guardo l'orologio.... sono appena le 7,15' e che cosa vedo? Alcuni già si avviano, insomma in poche parole sono partiti. Non posso fare a meno di commentare tra me e me che ormai la situazione è patologica, una malattia cronica contagiosa si è diffusa nel nostro mondo e non c'è medicina che tenga. Ancora una volta mi è scappata la.... penna, mentre mi auguro di non lasciarmi contagiare.
Ma torniamo a noi, finisco di mettere i volantini, intanto la nebbia si è diradata e pertanto siamo sicuri che potremo godere di una meravigliosa mattinata, la Verruca con la sua storica rocca ci attende. Tutta la natura, gli alberi, i campi l'aria stessa ci fanno capire che la primavera è vicina ed è tutto un inno al perpetuo rinnovarsi della vita.
Partiamo avviandoci per la campagna, attraversiamo la tosco-romagnola per giungere ben presto al sottopassaggio e superiamo quindi il ponte sull'Arno. Poco dopo troviamo un bivio: la 21 km. volge a destra, la 10 e la 14 si dirigono a sinistra. La maxi intraprende in salita la collina sovrastante Lugnano per ridiscenderla e ricongiungersi con gli altri due tracciati per procedere insieme per un sentiero stretto e dal fondo abbastanza sconnesso.
Passiamo davanti a quella che un tempo fu una bella villa, Villa Grandiana e con piacere notiamo probabili lavori di ristrutturazione. Ce lo auguriamo mentre continuiamo l'ascesa, il cielo è limpido ed il sole riscalda le nostre membra che dopo il freddo invernale gradiscono il suo tepore.
Giungiamo ben presto al ristoro dove una breve sosta è d'obbligo, qui nuovamente un bivio: la 10 scende sulla sinistra mentre la 14 e la 21 procedono insieme volgendo a destra. Ci ritroviamo su un sentiero in mezzo alla varia e ricca macchia mediterranea finchè giungiamo al bivio successivo tra la 14 e la 21. Quest'ultima sale verso la Verruca per compiere un ampio giro panoramico ai piedi della rocca, la 14 percorre un altro sentiero altrettanto panoramico, ma a quota più bassa. Bellissimi, solitari e selvaggi i paesaggi, talvolta celati o velati dalla nebbia a mezza costa e tanto verde dalle tonalità diverse, giovani pini, corbezzoli, olivi selvatici e mirto, il tutto immerso in "profondissimi silenzi". Così arriviamo a La Focetta: qui la media e la maxi si ricongiungono nuovamente per intraprendere una ripida discesa, mentre la rigogliosa macchia cede a poco a poco il posto per lo più a vegeti oliveti.
Arriviamo ben presto a Pian di Noce, percorriamo un breve tratto di strada asfaltata per giungere al ristoro allestito nell'area della Ditta Caparol. Mentre ci dissetiamo volgiamo lo sguardo verso la Verruca, imponente ed ammiccante. Ormai manca ben poco e riattraversato il ponte sull'Arno si ripete il percorso della parte iniziale.
All'arrivo ci rifocilliamo, scambiamo quattro chiacchiere rammaricandoci un po' che la bella mattinata sia già finita.