Lo Spuntone, dove il sentiero conduce nel nulla...
di Claudio Cecchella
Sulle ripe di Santallago, più volte abbiamo avuto la sensazione di cadere nel vuoto,
tanto il sentiero si avvolgeva intorno a noi nel nulla della nebbia e così sullo
Spuntone, dove abbiamo meditato sotto la Croce, indovinando immensi spazi al di là,
sul mare, sull'arcipelago, sul rilievo Corso.
Trasposizione di una realtà metafisica sui sentieri dei trenta di Vorno, che restano
l'acuto lirico dei nostri trofei non competitivi, con quel sapore di antico che
proviene dalla storia, quando i gruppi erano per lo più costituiti da sezioni del Cai.
Il principio è festoso, con saltellanti amici podisti, in quella trasversalità
dei gruppi che la sola non competizione offre, nel giusto clima goliardico in cui
la nostra pisanità si converte nel desiderio di raddrizzare, non solo torri, ma
anche mura e cartelli stradali, come il webmaster immortala in home.
Ma vi è un lungo periodo intermedio, in cui mi trovo solo e, salvo una parentesi
con Nicola, in mancanza oggi del fedele amico Arturo e con Michy in preda a
delirio da scirocco, trascorro molto delle tre ore e cinquanta in piena solitudine.
E' l'occasione per meditare immerso in quella realtà, oltre la realtà del
quotidiano, del bosco di abeti, sul versante lucchese, e dei pini marittimi,
più adeguati al salmastro del libeccio o del maestrale, sul versante pisano.
La mia cronaca è dunque priva di personaggi e infarcita di percezioni
olfattive e visive, condita da rumori e suoni ovattati dalla nebbia.
Fragranze dell'umidità avvolgente del sottobosco invernale.
Armonia dell'acqua che insistente colpiva il fogliame, superstite in questo
tardo inverno, in contrappunto con il ritmo sulla mia visiera e il suono
sordo dei miei passi, appesantiti in salita e alleggeriti in discesa.
Prospettive mozzate dalle nuvole, con efficaci sguardi abbreviati sul bosco
alto e sugli sterrati convertiti nel letto di improvvisati rigoli, spinti
naturalmente verso valle.
Sensazioni fisiche forti in salita, quest'anno accentuate da una certa penuria
di solidi nei primi due ristori, ma dopo un opportuno ristoro all'esito dello
Spuntone, con uno "spuntivo" di varie fette biscottate ripiene di marmellata,
di forte leggerezza nella seconda metà, che mi fanno ben sperare per l'imminente
impegno nella maratona capitolina.
Sensazioni che provo particolarmente all'arrivo all'esito del lungo rettilineo
fangoso dell'argine alto, dove intravedo tanti amici piantati e riesco anche a
proporre una progressione di altri tempi.
Ora già penso al lungo di sabato ove suggerirò nuovi itinerari ai fedeli tapascioni,
con una salivazione incontenibile per le nuove avventure nell'ambiente di alta montagna,
quale solo Vicopisano sa offrire.
35° Passeggiata tra i boschi
di Aldo Passetti
Vorno, tanto per cambiare piove ..........è nova, meno male c'è uno spazioso capannone che ci può ospitare almeno
cosi il grande popolo dei podisti che si è dato appuntamento in questa località può svolgere le operazioni di
iscrizione senza bagnarsi e già dal primo albeggiare in molti erano pronti alla partenza, aspettando l'ora giusta
per partire mi sono aggirato cosi per il piazzale cercando di fare delle foto, eccoli li, Cinzia e Massi reduci
da bagordi serali scatto una foto nel momento in cui Massi si concede in un languido bacio sulla guancia di Cinzia
e badate bene questa foto ho dovuto pagarla infatti, l'obolo da me pagato andava a sostegno della associazione
(Mariti molestati).
Ok è il momento di affrontare per l'ennesima volta le ire di Giove Pluvio e vaiiiiiiii singing in the rain una
bella scarpinata per arrivare al paese di Vorno poi alcune strade si dividono da una parte quella degli audaci
e da una parte quelli della domenica (da non scambiare con il neonato G.P.) mhhhhhhh salita niente male e va
beh arriverà anche la discesa intanto si sale e piove guarda come piove e oramai fangosi come cinghiali in calore
ci apprestiamo ad affrontare la discesa che porterà verso la via del ritorno e cosi al bivio 12/19 km vado per
la 12 la discesa resa viscida dalla pioggia è un pericolo per i deretani podistici quindi con attenzione porto a
fine la scesa che termina a circa 3 km dall'arrivo da qui è tutto asfalto salvo il tratto finale un km circa
che completa l'opera di infangamento generale.
Ahhhhhh se Dio vuole sono arrivato bagnato come un pulcino meno male c'è il capannone dove mi posso cambiare,
si ......però...l'età che scherzi che fa infatti dopo essermi cambiato ho lasciato la borsa con gli i indumenti
bagnati appeso nella stanza e meno male che tramite il pargolo di santa Maura da Prato sono rientrato in possesso
dei indumenti.
Okkkei anche questa è fatta disse quello che ammazzo la moglie ed allora ci vediamo a Vicopisano il Bernardini ha
preparato un percorso di tutto riposo, ma vedrai!!!!!!!!!!!
Buona settimana a tutti