Agenzia Generale di Pontedera
ASSISAI s.n.c.
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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Per prendere contatti con un gruppo DEU per il servizio di soccorso sanitario, gli organizzatori possono rivolgersi
al numero 347/6080273 valendosi di medici abilitati alla rianimazione ed all'uso del defibrillatore a costi calmierati
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per la certificazione agonistica e non
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Le funzioni del barroccio
di Aldo Passetti
Ed eccoci arrivati alla marcia del "Barroccio" club, in questo senso è obbligatorio fare delle precisazioni in merito all'oggetto in
questione è cioè il barroccio e per questo diversi podisti livornesi che rivolgendosi ai loro colleghi pisani con questa domanda:
deh cos'è il barroccio, il collega pisano rispondeva: mah un lo so e un ci sono mai montato; e così il povero podista labronico
dovrà vivere ancora con il dubbio amletico sulle funzioni del Barroccio.
Ma parlando della marcia odierna posso affermare senza ombra di dubbio che gli amici Capannolesi ci hanno fatto fare dei percorsi
niente male abbastanza impegnativi che ci portavano al paese di S. Pietro Belvedere per scendere nella vallata Soianese un bel
saliscendi con bellissimi paesaggi di campagna tipica pisana il tutto ben presidiato nei punti critici.
Da registrare la new entry per i commissari di percorso di Fania degli Spensierati, oggi al suo primo impegno commissariale, con
tanto di coccarda corredata da un fiocco rosa, chiaramente gli era stata dalla Gallerini il vero valore aggiunto di questo CIMS.
Domenica tutti a Zambra per una marcia per la quale vale la pena di esserci dato lo scopo benefico della manifestazione.
Buona settimana a tutti.
Barrocciai...
di Claudio Cecchella
Con il nostro barroccio siamo giunti dalla carrabile per Volterra di primo mattino, assaporando
un alba finalmente pura.
Dopo breve trattativa con il benzinaio che custodiva opportunamente la sua stazione dall'invasione
dei barrocciai dei due trofei, Cims e Pisano, con l'epilogo di un ottimo stazionamento in vicinanza
allo start, con il vantaggio del foraggio ai cavalli, ed esaurite le operazioni di iscrizione
e di punzonatura ideale, eccoci sulla breve salita per Santo Pietro Belvedere e girovagare sulle
colline di Soiana, penetrando verso Casciana Terme.
Questa volta ho per fido compagno Alessandro Piccini, con il fratellino che si alterna in ripetute
fotografiche, immortalando i pellegrini che si dirigono verso l'infinito di colli, cascinali e
filari di cipressi.
Questa straordinaria toscana che si svela nel suo lato migliore, quello dell'alba o il tramonto,
quando le ombre si fanno oblique e i cipressi allungano le loro dita a proteggere la terra.
Gli amici della Verru'a ricordano in uno sfilare silenzioso il loro compagno scomparso e ci danno
l'occasione di un pensiero verso di Lui, con una lieve melanconia che è il segno del grande cuore
di questo movimento.
Ma presto i saliscendi si convertono nei rettilinei della New Capannoli, che si espande verso la
valle dell'Era, per cui al termine la lunghezza del percorso si fa rispettare.
Quattro chiacchiere con i consueti sfotò alla Toscana, il crollo di una tavolino assalito dai voraci
podisti affamati, rapida operazione di rivestimento in abiti caldi e mi addormento nel barroccio
di Giovanni con ancora il sapore del film che mi è stato offerto dai giovani amici (che bello i
ragazzi ai controlli e ai ristori) del Barroccio Club.
"Sbarrocciando" sulla volterrana
di Maria Luisa Tognelli
11 gennaio 2009: usciamo di buon mattino, il buio della notte ci avvolge ancora ed una bella luna piena ci saluta quasi
a prometterci una splendida giornata. Arriviamo a Capannoli e già il cielo si tinge di rosei riflessi, riportando alla
memoria l'omerica espressione "eos rododaktulos", l'aurora dalle dita di rosa, e tutto è una vera poesia.
Capannoli, l'antica Capannule, si trova poco dopo Ponsacco sulla Volterrana ed è posta sul pendio di un colle quasi a
controllo della piana dell'Era; in questa zona sono stati rinvenuti alcuni reperti etruschi, poco oltre sono state ritrovate
monete di epoca imperiale e due colonnine di pietra che inducono a pensare ad un'origine romana, tuttavia le notizie più
attendibili su questo abitato sono di epoca medievale, e non vado oltre. Siamo infatti venuti fin qui per la marcia
organizzata dal "Barroccio Club" cui partecipano le Tre Province ed il Pisano e tre sono i percorsi (6-14-18 km.).
Partiamo da Piazza Garibaldi, punto logistico di questa manifestazione podistica, ci avviamo affrontando una leggera salita
verso la chiesa di San Bartolomeo, proseguendo poi sempre su strada asfaltata finchè all'altezza di via della Merla la media
prosegue a diritto, mentre la mini e la maxi deviano sulla destra.
Compiamo un giro che ci porta alla chiesa della Ss. Annunziata, completamente ristrutturata nel 1714 e dove si trovano due
statue attribuite al "Cieco di Gambassi" ed una terza statua di scuola robbiana che rappresenta San Bernardino; e c'è
dell'altro ancora, ma lascio alla curiosità di chi si imbatte per caso nella lettura di questa semplice cronaca l'iniziativa
della ricerca. Proseguiamo poi in direzione di Santo Pietro Belvedere, senza dubbio particolarmente importante in epoca feudale,
ce lo conferma il suo Castello dotato di una triplice cinta muraria; ne attraversiamo il paese per scendere quindi in
scioltezza verso l'aperta campagna attraverso un sentiero abbastanza fangoso, ma dal quale godiamo di stupendi panorami
tra i quali la vista degli Appennini innevati.
Il peesaggio nel quale ci muoviamo è senza dubbio quello tipico toscano, il più bello e suggestivo che molti ci invidiano e
dal quale molti artisti spesso vengono quasi stregati. Anche noi lo ammiriamo poiché ci è entrato quasi nella pelle e intanto
facciamo ritorno a Santo Pietro per passare poi per Solaia e poi ancora per la campagna finchè giungiamo alla periferia di
Capannoli, nella zona più nuova e moderna che ci fa capire come questo paese, da sempre operoso, si sia espanso e come, oltre
all'attività esclusivamente agricola di un tempo, oggi abbia anche risorse artigianali ed industriali d un certo rilievo.
Abbiamo speso bene la nostra mattinata, unico rimpianto è che i nostri occhi non possono conservare intatte le immagini
che ci hanno gratificato.
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