Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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XVII Scarpinata delle Cerbaie
di Maria Luisa Tognelli

Dopo Staffoli, dove la strada proveniente da Pontedera si congiunge a quella che porta a Montecatini, si trova Galleno ed èqui che con grande affluenza di podisti, essendo presenti i tre Trofei, ci siamo ritrovati domenica 14 settembre.
Se osserviamo con attenzione il nostro calendarietto, ci accorgiamo che Galleno è indicato in provincia di Firenze e per chi ne abbia la curiosità voglio precisare che la singolarità di questo paese è che si trova per metà nel Comune di Fucecchio (FI), per metà in quello di Altopascio (LU) e ad essere pignoli la linea ai confini segna anche i limiti delle due province sopra citate, per cui (almeno fino a qualche tempo fa) la scuola, la chiesa ed il cimitero si trovavano in territorio fiorentino, l'ufficio postale ed il cinema in territorio lucchese. Né possiamo tralasciare che nei tempi antichi Galleno fu un importante nodo stradale tra la Francia e Roma: di qui passava infatti la Via Romea o Francigena, come ben conservate tracce mettono in evidenza ancora oggi.
Nonostante le previsioni meteo non fossero certo rosee, abbiamo potuto godere di una mattinata nel complesso discreta ed in parte perfino soleggiata. I percorsi (2-6-13-21 km.) sostanzialmente quelli dell'anno passato e prevalentemente all'interno delle Cerbaie. Il primo tratto asfaltato ci ha visti tutti insieme fino alla fine del paese dove i due percorsi minori hanno volto a destra, mentre i percorsi più lunghi si sono addentrati nella macchia fino a portarci al primo ristoro posizionato nel piazzale antistante il Mulin del Topo. Ci siamo diretti poi verso il Centro Ippico di addestramento "Le Cerbaie" dove abbiamo notato che in alcuni tratti il bosco lascia spazio ad ampie radure ed a prati erbosi più adatti al pascolo e non passa quindi inosservato l'intervento dell'uomo.
Giunti in località Mandriale ci siamo diretti verso le Pinete dove i due percorsi più lunghi si sono nuovamente divisi: mentre il tracciato di 13 km. procedeva par la via del ritorno, la 21 si dirigeva invece verso Staffoli. Da notare, specie per la goduria dei golosi, il Ristoro da Orazio con la gradita sorpresa degli squisiti bignè preparati espressi dal pasticciere Marcello assai noto nella zona come il "bombolonaio".
Ancora qualche chilometro ed eccoci sulla Via Francigena, proprio sul tratto intitolato al carissimo Leopoldo Pellegrini, scomparso recentemente, cui è stato dedicato un cippo commemorativo; chi come me ha avuto la fortuna di conoscerlo ha potuto far tesoro della sua esperienza e delle sue conoscenze ed ha potuto gustare le sue arguzie di uomo di altri tempi. E proprio qui, passando ad argomenti più prosaici, abbiamo sostato per il terzo ristoro a base di zuppa di farro, piatto tipico lucchese offerto da dame e cavalieri in caratteristico costume medievale. Chi poteva rinunciarvi?
Ancora un ultimo chilometro sul tracciato degli antichi pellegrini e la possibilità di osservare, ancora al suo posto dopo tanti secoli, la pietra miliare XIII. posta forse a segnalare la distanza dall'attraversamento dell'Arno.
Come sempre arrivo e ristoro nello spazio retrostante la parrocchiale. Ben ossigenati e rinfrancati nel corpo e nello spirito non possiamo che ringraziare gli organizzatori, ma anche la nostra tenacia nel partire all'alba la domenica mattina con immutato entusiasmo.

Foto

Foto di Mario Pardella