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Castelfranco - 6° marcia del Trofeo
DA CASTELFRANCO A LE CERBAIE
di Maria Luisa Tognelli
La prima domenica di ottobre le Tre Province ed il Pisano si sono radunati a Castelfranco di Sotto per la "XXXVIII Quattro passi in Valdarno", e precisamente presso l'Orto di San Matteo. Bella mattinata, tutta da gustare in mezzo alla natura in compagnia degli amici ed in momenti di sana spensieratezza. Apro una parentesi di cui mi scuserete: Sergio Cateni ci ha portato i saluti d Giacomo Puccini de "Il Tranviere" e questo mi ha riempito il cuore di gioia, perché Giacomo è stato nel mondo podistico, per tanti anni, una assidua ed attiva presenza e so che ci segue ancora con il calendarietto alla mano.... Lo abbracciamo con tanto affetto insieme alla bravissima moglie. Chiusa la parentesi, qualche notizia su Castelfranco: non ci tragga in inganno la sua pianta quadrata attraversata da est ad ovest da una strada maestra, non si tratta di un centro di origine romana, infatti ai tempi dei Romani queste zone erano probabilmente assai paludose. Si tratta piuttosto di un abitato di origine medievale e la costruzione del suo Castello risale al 1215 quando il suo nome era Vigesimo; un secolo dopo il suo nome divenne Castelfranco, perchè chi decideva di andarvi ad abitare veniva esentato dalle imposte, l'aggiunta di Sotto fu fatta per non confonderlo con Castelfranco nell' Aretino. Questa località, equidistante tra le tre maggiori potenze medievali (Pisa, Lucca, Firenze), fu senz'altro molto importante, ma di esse dovette subire anche le alterne vicende. Venendo a noi: inizialmente affrontiamo un lungo rettilineo che ci porta verso l'Usciana che attraversiamo; volgendo a destra ci addentriamo poi, dopo aver toccato Poggio Adorno, nella Riserva Naturale di Montefalcone che noi podisti ben conosciamo, ma che è sempre un piacere ripercorrere specialmente nel silenzio e nella tranquillità del mattino. Ben presto giungiamo alla Villa omonima, con la sua chiesetta, il suo piccolo vecchio cimitero ormai abbandonato ed il successivo lungo e piacevole viale. E poi ancora bosco e bosco. Dopo aver attraversato la strada principale, come altri incroci ben presidiata dagli organizzatori, entriamo nell'ampio bosco delle Cerbaie. Qui alberi di alto fusto, e densa macchia mediterranea e profumo di terra. Purtroppo però, anche qui come domenica scorsa abbiamo constatato lo scempio fatto dalla stoltezza dell'uomo: il fuoco ha distrutto e rovinato il bosco con le sue piante ed i suoi animali. Rattristati proseguiamo il nostro cammino quando la vista della Villa Monteleone molto curata e ben custodita ci restituisce un po' di spensieratezza. Una breve ed agile discesa ed eccoci in pianura sulla strada di Lungomonte. Attraversiamo nuovamente l'Usciana ed attraverso stradelle di campagna arriviamo alla meta all'Orto di San Matteo, poco lontano dalla storica Porta dell'Orologio. |
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