Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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091 del 5 agosto 2014 circa gli eventi sportivi
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Lucca di notte - 1° marcia del Trofeo
Cerbaie, Cerbaie e ancora Cerbaie...
di Claudio Cecchella

Come continuavano a ripetere in maniera stereotipata gli addetti agli incroci, oggi ovunque avevamo l’avventura di essere eravamo sulle Cerbaie - senza alcuna coscienza, poiché non riuscivamo ad orientarci né soccorreva l’Orsa maggiore stante il persistere insistente dell’estate con le tinte forti del suo cielo - e dunque di Cerbaie dobbiamo parlare.
Altipiano lieve, sollevatosi nei rivolgimenti di qualche milione di anni fa, che hanno trasformato il padule di Bientina, da mare a lago e, oggi, estesa campagna, che ripercorre le umidità del passato solo in occasione di copiose piogge.
Ha ben evidenti caratteri marini il plateau tra la depressione lucchese e la Val d’Arno, tante erano le sabbie dei sentieri, con relativa nuvola di polvere al nostro passaggio, per la secchezza da astinenza di precipitazioni, e la sua vegetazione bassa mediterranea: cipressi marini e varie piante aromatiche, i pini marittimi sopravvissuti agli incendi (quelli veri con il sottile lungo collo e la ramificazione aghiforme contenuta alla sommità).
Oggi, con i compagni di ormai programmate e future assistenze in gara, vulgo leprotti, a Lucca e Firenze, ci siamo cimentati in un lungo, prima la breve di 6 km, poi la lunga di 21 km, così il nostro cartellino si è trasformato in un mosaico di timbrature per il piacere interpretativo del regolamento da parte dei soloni delle 3 province, Riccardo Ciardelli e Silvano Bimbi.
Devo dire che l’allegra compagnia, guidata dal portavoce labronico eversivodiquellidelladomenicaatleticamontipisani per la tenuta decisamente fuori ordinanza, che perpetua quella nera dei disobbedienti di un tempo, si è subito schierata contro lo scrivente per il ritmo troppo esuberante in principio sulla 6 e i rischi di esplosione sulla lunga.
All’unisono l’espressione toscaneggiante ed irriverente di Giuliana, Arturo e Michele.
In realtà, salvo il mal di testa rimediato dagli impegni della settimana, ho dato prova di resistenza e nell’ultima salitella sulla francigena ho visto ballare alcune gambe, ma non le mie.
Bella Galleno, veramente bella, non solo per le Cerbaie, non solo per le prospettive dall’altipiano sui monti pisani, sull’alto monte lucchese, sui colli metalliferi e fiorentini, non solo per il coinvolgimento di tre province in un colpo solo (Firenze, Lucca, Pisa), non solo per il ristoro dei bigné, non solo per le vestigia storiche dei tratti di selciato della francigena calpestata nel medioevo da milioni di pellegrini, ma anche per il piacere di stare insieme e prolungare questo piacere, oggi che abbiamo avuto l’avventura del lungo più lungo.
Buone corse settimanali.