di Maria Luisa Tognelli
26 dicembre, S.Stefano, siamo ormai alla penultima marcia del nostro calendario e prossimi alla fine del 2012. Ci raduniamo a
Massaciuccoli per la "22 Marcia della Solidarietà e del Volontariato"; punto logistico il grande piazzale della Sagra che si
affaccia su una serie di piccoli canali e sulla pista ciclabile intitolata a Giacomo Puccini che amava particolarmente questi
luoghi. Qui egli praticava la caccia agli uccelli lacustri e proprio da queste parti viveva e componeva le sue notissime
opere. Possiamo dire che in questi luoghi sembrano echeggiare ovunque le sue note ed aleggi ancora la sua grande anima.
Alla partenza, comune a tutti i tracciati, abbiamo percorso per buon tratto proprio la pista ciclabile, piacevole inizio
della nostra camminata, finchè, abbandonandola, abbiamo iniziato una salita piuttosto impegnativa, stretta e dissestata
che ci ha portati abbastanza in alto, in una zona boscosa e selvaggia che indubbiamente fa parte della Riserva Naturale
dell'Oasi di Massaciuccoli, un tempo di gran lunga più estesa. Abbiamo quindi proseguito per Balbano percorrendo un lungo
tratto di strada asfaltata che ci ha permesso di sgranchirci e velocizzare l'andatura fino ad arrivare nella zona
dell'esposizione dei gonfiabili; poco oltre il punto dove in occasione di un'altra marcia è posizionato il "ristoro degli
Alpini". A questo punto è iniziata la discesa; sulla sinistra una cava dagli immensi lastroni e pian piano si è aperto alla
nostra vista un ampio panorama: la piana sottostante ci è apparsa in tutta la sua vastità e varietà dove il Lago di Massaciuccoli
la faceva da padrone. Del resto dobbiamo ricordare che questo è uno dei più importanti siti ornitologici dove è possibile osservare
ben più di 300 specie di uccelli tra stanziali e migratori, quindi un'immensa ricchezza da tutelare. Mentre proseguiamo cercando
di memorizzare il più possibile, ecco che quasi senza accorgercene siamo arrivati nella zona archeologica e stiamo entrando in
ciò che è rimasto di una bella villa romana, perché anche qui arrivarono e si fermarono i Romani reduci dalle battaglie e dalle
vittorie contro i Liguri; poco più in là ciò che resta delle belle Terme e dei loro ben conservati mosaici. Attraversata la
strada rientriamo di nuovo sulla pista ciclabile e di nuovo scambi di auguri per le presenti festività.
La calma superficie delle distese palustri e dei canali ha fatto riaffiorare alla mia memoria alcuni versi che scrissi un tempo
percorrendo la Romea e le sensazioni allora provate. Ai podisti tutti come mio modesto omaggio per un sereno 2013:
IL CANALE
Scorre lenta l'acqua nel canale
e assopisce ogni turbamento,
lo sguardo segue questo movimento
e si perde fisso in pensieri vaghi,
che vanno nel fitto mistero della vita,
nel fondo dell'acqua del canale
di cui vedi soltanto lo specchio
che riflette un mondo capovolto.
L'acqua score ancora lenta, lenta,
portando con sé i pensieri più diversi.
vorrei seguirti fino al fiume, fino al mare
scoprire nel tuo fondo il tuo mistero.
Ma lo sguardo si perde, immobile, placato
dalla calma che infonde il tuo specchio
che riflette un mondo capovolto.