Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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6 Ottobre 2013, Castelfranco - 43° marcia del Trofeo
42° QUATTRO PASSI IN VAL D'ARNO
di Maria Luisa Tognelli

Pioverà, non pioverà... Guardiamo tutti il meteo... Questi i nostri preoccupati pensieri della vigilia, anche se sappiamo bene che come ogni domenica saremo presenti all'appello, come questa mattina infatti nell'ampia piazza dell'Orto di San Matteo dove troviamo già i gazebo del CIMS, del Pisano, gli addetti alle iscrizioni.
In effetti il tempo ha fugato i nostri timori perché le nubi si sono diradate ed è comparso l'azzurro.
Nella variegata moltitudine dei podisti sono diversi anche i comportamenti; chi ha deciso per le lunghe distanze si affretta a partire, chi invece per i più vari motivi propende per le medie distanze si dilunga a parlare con amici e conoscenti.
Alla partenza, dopo pochi metri notiamo un cambiamento nella parte iniziale dei tracciati perché anziché percorrere il lungo asfaltato rettilineo volgiamo a destra verso la zona sportiva e successivamente in zona decisamente campestre.
I percorsi ci hanno portato come sempre verso il Canale Usciana e quindi attraverso una scivolosa salita a Poggio Adorno; piacevole l'aria, mite la temperatura ed anche il piacere di goderci un tepido sole autunnale. Il percorso più lungo ha portato i podisti nella meravigliosa Riserva Naturale di Montefalcone e quindi nei boschi delle Cerbaie; davvero una bella marcia varia e tonificante.
E' autunno, una divagazione... sulla via del ritorno mi sono soffermata ad osservare un giardino, tra l'erba si muoveva qualcosa, era una tartaruga che forse già stava cercando il riparo per il letargo. Questo mi dà ora lo spunto per proporvi dei versi che poco tempo fa ho promesso ad una persona amica.

Dal coriaceo guscio
protendi il capo
a guardarti attorno;
come il saggio avanzi
cauta e pensierosa,
ma sicura per la corazza
che ti difende.

Tra le foglie secche
d'autunno
ti confondi per i tuoi colori,
attendi il letargo invernale
tranquilla
nella speranza del risveglio
alla novella stagione.

Ti osservo assorta...
Come te ho anch'io la mia crosta
dura per la vita vissuta
e tutto, forse, mi turba
tutto mi tocca.
Ma sotto quella crosta
forse, chissà....
poco o niente si sposta.