Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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6 Luglio 2014, Altopascio - 39° marcia del Trofeo
32° MARCIA DELLA SMARRITA
di Maria Luisa Tognelli

Con le gambe ancora un po' indolenzite per la corsa del pomeriggio di ieri, domenica 6 luglio abbiamo affrontato la "32^ Marcia della Smarrita" (km. 3-6-13-20) organizzata dal Centro Olimpia Tau, tornata ad avere come punto logistico il Campo Sportivo Comunale, come qualche anno fa. Siamo ad Altopascio, località ben nota per essere stata la prima "mansione" e luogo di origine della comunità degli Ospitalieri che da qui si diffusero poi in tutta Italia e non solo. Partiti quindi dal Campo sportivo abbiamo attraversato il Viale Europa per percorrere poi la Provinciale 6 Lucchese - Romana e volgere successivamente verso località Paoletti. Dopo breve tratto la 13 e la 20 hanno preso la direzione di Montecarlo, interessante centro ricco di tesori d'arte e di storia. La 6 km. invece ha deviato sulla destra in un'alternanza di zone ombrose e di fertile campagna coltivata; l'aria è calda, il tasso di umidità elevato. Arrivati al ristoro si procede ancora attraverso un ameno paesaggio campestre fino ad imboccare Viale Regina Elena parallelo alla linea ferroviaria ed attraversato quindi di nuovo Viale Europa, l'arrivo. La media scendendo giù da Montecarlo su lungo tratto asfaltato si è quindi inserita nel percorso del ritorno comune ai vari tracciati. Per coloro che si sono avventurasti sulla 20 km., la sorpresa di arrivare all'abbraccio della meravigliosa quercia che ben conosciamo. Gratificati da questo incontro, sulla via del ritorno con lo sguardo rivolto alla famosa "Smarrita", che un tempo aveva il compito di riportare sulla retta via i pellegrini che si erano sperduti nei boschi delle Cerbaie o nel padule di Bientina e che ora indica anche a noi, moderni pellegrini-marciatori la meta, assetati arriviamo al ristoro finale. Così mentre ci ristoriamo con quanto i solerti organizzatori ci hanno preparato, torniamo con la mente allo storico enorme "calderone" di cui ci parla Giovanni Boccacio nel Decamerone.