Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

Dopo un'interruzione di qualche anno, è tornato in calendario Migliarino. Oggi, ultima domenica di marzo è una sonnolenta giornata di primavera e per l'appunto essendo tornata in vigore l'ora legale, il sonno è in agguato e senz'altro qualcuno avrà dimenticato di cambiare l'ora nella sveglia o nel telefonino. Avevamo l'abitudine di essere accolti presso il Circolo ACLI locale, con bar e servizi vari, ma oggi tutto "closed"; chiuso per inventario c'era scritto sulla porta. Mi viene da pensare sulla singolare coincidenza dell'inventario e della marcia: non era proprio possibile spostare l'inventario? Mi sta scappando la penna a proposito dei Circoli, purtroppo talvolta gestiti da responsabili un po' arroganti o poco sensibili. Siamo invece stati accolti nel piazzale già nel passato adibito all'arrivo, in quella che ha l'aspetto di essere stata un tempo un'aia. Dopo aver scambiato quattro chiacchiere e ritirato i cartellini, abbiamo iniziato la nostra camminata completamente pianeggiante in mezzo ad un'ampia e fertile campagna giungendo ad un saporito ristoro all'interno della Tenuta nella zona adibita all'allevamento dei tacchini dei quali abbiamo gustato il buon salame. Abbiamo poi proseguito avviandoci verso un argine erboso in fondo al quale la 10 km. ha proseguito sulla destra, la 15 e la 20 sulla sinistra. La 15, dopo aver percorso un bel tratto di bosco, come la 10, si è indirizzata verso l'arrivo; la 20 ha invece portato i podisti alla foce del Serchio in un paesaggio solitario e selvaggio popolato di piante e animali lacustri e marini, di dune, di jucca e di silenzi armoniosi sul far del mattino, ma purtroppo spettrali sul far della sera. Così almeno immaginiamo pensando al Tesei e al Toschi che qui si addestravano con i loro "maiali".