Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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Ad Altopascio

di Maria Luisa Tognelli

Il nostro anno podistico 2005/06 termina con la marcia di Altopascio che in realtà è alla sua 24° edizione, ma per noi delle Tre province è la prima volta che ci raduniamo in Piazza della Magione all'ombra dell'ardito campanile del XIII sec. alla destra della chiesa.
Si tratta di una torre campanaria merlata, precisamente del 1280, particolarmente famosa la sua campana nota come "la smarrita" poiché nel Medio Evo, quando calavano le ombre della sera, essa suonava per orientare i passi dei viandanti che magari si erano spersi nei folti boschi delle Cerbaie o nelle zone del padule di Bientina.
Interessantissima la storia di Altopascio, divenuto comune autonomo soltanto dal 1881 e prima frazione di Montecarlo. Essa fu la prima "Mansione" e residenza dell'Ordine degli Ospitalieri che da qui si propagò in Italia e all'estero.
Non possiamo non citare i famosi Cavalieri del Tau che si avvicendavano lungo le strade percorse dai pellegrini curandone gli alloggi, il vettovagliamento ed all'occorrenza difendendoli dai numerosi briganti.
Ci piacerebbe continuare a raccontare del passato, delle lotte tra Lucchesi e Fiorentini e di tante altre vicende, ma mi fermo qui, sottolineando soltanto che questa cittadina prese forse il nome dal Rio Tassinaja o Teupascio che la costeggia.
Veniamo a noi: quattro i percorsi, km.6-12-20-30, siamo numerosi e variopinti come sempre di buon mattino ed anche rumorosi prima della partenza che ci vede tutti assieme per la Via Mammianese fino al primo bivio dove la 6 km. prende la direzione di Porcari; tutti gli altri volgono in direzione di Montecarlo per attraversare le frazioni di Marginone prima e di Luciani poi. Poi ancora un bivio e ristoro: la 12 prosegue a dritto, la 20 e la 30 entrano sulla destra in un bosco dove l'andare è piacevole e fresco, poichè l'aria è particolarmente umida ed il caldo abbastanza soffocante.
Oltre al bosco c'è una fertile campagna tutto attorno dove a farla da padrona è la vite i cui grappoli sono già a buon punto e specie sui pendii più soleggiati sono molto promettenti e ci ricordano come i vini della zona di Montecarlo siano assai pregiati. Tutto ci parla di vino, ma noi abbiamo desiderio di acqua, infatti oltre ai ristori approfittiamo anche delle fontanelle che incontriamo nel nostro andare.
Arrivati a Montecarlo è tutta una festa, le bandierine, gli addobbi il corso vestito a festa ci danno l'impressione di una cittadina vivace che il turismo non ignora di certo: molte delle persone che incontriamo sono straniere, si riconoscono lontano un miglio.
Sia il percorso della 20 che quello della 30 si svolgono prevalentemente attorno a Montecarlo, alcuni tratti sono particolarmente scoperti ed il sole non scherza.... Abbiamo proseguito poi attraverso la campagna e ancora viti e viti e agriturismi ed aziende agricole dove il lavoro non manca.
Finalmente giù per via del Fontanino eccoci tornati alla bella piazza sotto la Torre Campanaria che tutti accoglieva; qui noi non attingiamo al "gran calderone di Altopascio", ma all'acqua fresca che costituisce l'unico ma prezioso miraggio per chi arriva accaldato e sudato come noi podisti.
Vi chiederete, o forse no, che cos'era il "gran calderone di Altopascio" citato anche dal Boccaccio nella novella di Fra' Cipolla, comunque io ve lo dico: probabilmente era un enorme paiolo, sempre pieno e sempre pronto a saziare la fame dei pellegrini che a tutte le ore arrivavano e chiedevano di essere rifocillati.
Qui mi fermo e con questo auguro a tutti i podisti delle Tre Province, personalmente ed a nome di tutto il Comitato, buone vacanze, a chi interrompe e a chi continua a marciare: a tutti comunque un arrivederci a settembre !