Comitato Interprovinciale Marce Sportive (C.I.M.S.)

 
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La marcia delle ville

di Maria Luisa Tognelli

30 aprile, una domenica all'insegna della variabilità tipicamente primaverile quella che ci ha accolti a Marlia per la "XXX Marcia delle Ville", una delle più belle classiche della Lucchesia cui aderisce anche il Trofeo delle Tre Province.
Ci siamo incontrati come sempre nell'ampia piazza del locale Mercato. Tutti quanti i percorsi (km.3,5-6-12-18-24) sono stati interessanti poiché tutti hanno permesso ai podisti di godere della bellezza e della magnificenza delle Ville lucchesi, le dimore gentilizie di un tempo, e dei loro verdi parchi dalle annose piante.
Proprio queste ville voglio ricordare segnalando di esse gli aspetti più importanti. Abbiamo iniziato il nostro cammino accompagnati da una sottile pioggerella che ha costretto alcuni a sopportare la fastidiosa compagnia dell'ombrello; per fortuna poi la pioggia è cessata e, quando siamo stati un po' in alto, abbiamo potuto osservare, sospese a metà, bianche nuvole, anzi una nebbiolina a mezza costa che infondeva al paesaggio un tono quasi surreale e magico. E veramente magiche e splendide sono le Ville che abbiamo avuto l'opportunità di attraversare, quali Villa Iolanda elegante e sobria nella sua semplicità; Villa Reale, oggi fastosa ed immensa, un tempo Palazzo dei Duchi di Tuscia, poi della famiglia degli Avvocati, in seguito dei Bonvisi e, nel 1600 degli Orsetti. L'ultima sistemazione dell'edificio si deve ad Elisa Baciocchi che lo fece rialzare di un piano e che fece porre alle finestre incorniciature neoclassiche.
Bellissimi gli affreschi delle sale interne; ad esempio il soffitto della Sala da Ballo fu affrescato dal Tofanelli con la Danza delle Ore. Né vi manca il Teatro d'Acqua, con getti e cascate di gusto secentesco ed il Teatro in cui spesso risuonarono le melodiose note del violino di Paganini.
E su un poggio poco distante dalla strada che porta a Matraia una delle opere neoclassiche più belle progettate dal Nottolini, la Specola, un tempo osservatorio voluto da Maria Luisa di Borbone; da qui abbiamo goduto di un bel panorama a 360° e quest'anno qui non c'è stato il punto di ristoro e quindi abbiamo potuto ammirarla con maggiore attenzione e tranquillità (la prosa talvolta nuoce alla poesia... ).
Voglio ricordare anche la Badiola, oggi adibita ad agriturismo, nonchè la bella Fattoria di Colleverde che abbiamo attraversato. Abbiamo ammirato altresì Villa Guinigi che ha subito nel tempo varie modifiche prima di assumere il fastoso tono odierno sia nell'edificio che nel giardino con fontane e terrazzamenti. Ed ancora Villa Grabau, un tempo detta Cittadella, interessante soprattutto per il giardino con la preziosa fontana che molti ascrivono alla cerchia del Tacca.
Particolarmente bella dal punto di vista architettonico è la Limonaia; il Parco è particolarmente curato ed ogni pianta porta il cartellino con il nome scientifico e volgare; non è sfuggita al nostro sguardo un'imponente sequoia.
Ma più fastosa e forse più nota tra tutte è Villa Mansi, ristrutturazione di un precedente edificio attuata dall'architetto Oddi nella seconda metà del '600 ( Oddi si occupò tra l'altro delle Mura di Lucca); il giardino è invece opera dello Juvarra. La facciata presenta un arioso portico, le scale sono a doppia rampa, belle le incorniciature alle finestre. Nel giardino notevole la peschiera con 14 statue e mirabile il Bagno di Diana.
La Villa Mansi è legata al mito della eterna giovinezza ed a Lucida Mansi della cui vita si è impossessata la leggenda, leggenda che ora sarebbe troppo lungo raccontare.
Proseguiamo con Villa Oliva, un tempo Villa Bonvisi, la cui facciata a monte si presenta con un arioso loggiato. Ricca e pregevole la Fontana delle Sirene che fa bella mostra di sé nel giardino più volte rimaneggiato. Ed infine Villa del Vescovo, più semplice e rustica, ma non per questo meno bella né meno interessante e molto solatia. Una bellissima marcia quella di Marlia e per noi anche un tuffo in un passato ricco e sfarzoso ( per alcuni, si intende... ) e mentre, tornando al quotidiano ci chiediamo quanto pagheranno di ICI i proprietari di queste stupende dimore gentilizie di altri tempi, eccoci tornati alla nostra più modesta realtà: stiamo prosaicamente gustando la calda pastasciutta che gli organizzatori hanno offerto all'arrivo, ma i nostri occhi e la nostra mente si sono certamente arricchiti !