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Mezza maratona A Tromso (Norevegia)

di Giovanni Frediani

Ecco il rendiconto della mia (mezza) maratona del sole di Mezzanotte a Tromso in Norvegia il 17 giugno scorso. Sbarcati all' aeroporto ci siamo diretti verso il centro della città dove in un impronunciabile centro congressi era ubicato il ritrovo per la consegna dei pettorali e del pacco gara.
Proprio quest'ultimo è stata un'amara sorpresa, a discapito dei circa 40 euro pagati per la partecipazione alla corsa mi è stato consegnato un misero sacchetto contenente il pettorale, del materiale illustrativo la regione (in norvegese) e due buste di brodo liofilizzato di ignota provenienza (Renna? Balena?); comunque quello che importava era solamente l'agognato numero di partecipazione; a questo punto non occorreva altro che intraprendere la ricerca (vana !) di un posto dove dormire al termine della corsa.
Consiglio a questo proposito che chi avesse intenzione di partecipare alla corsa, è raccomandato di prenotare con largo anticipo un albergo, visto che gran parte degli alberghi riserva le camere a Tour operator che per due giorni occupano qualsiasi buco disponibile, loculo o cuccia di cane che sia!
Detto questo non occorreva altro che prepararsi a dormire in macchina, prima però veniva la corsa, a quello avremmo pensato successivamente.
Alle 18:30 viene dato il via alle danze, per primi partono i bambini per una mini run di pochi km, poi a seguire la 10 km e la corsa più importante: la maratona, la partenza è alle 20:30, ma non è ancora il mio momento.
Partita la corsa non si resta che noi, un gruppo di circa 400 partecipanti dei quali solo 10 italiani che avranno l'onore di tagliare il traguardo alle 24 con un bel sole a rendere più luminosa la nostra fatica.
Come per tutti dopo il riscaldamento individuale (siamo a circa 10° ma la percezione di freddo grazie al venticello polare è un po' più bassa!!) pochi minuti prima della partenza viene eseguito quello collettivo a suon di balli nella piazzetta adiacente la partenza, proprio in questi momenti faccio la conoscenza di altri podisti italiani, un simpatico genovese alla terza partecipazione e un cronista fiorentino della rivista correre del quale non ricordo il nome che avrebbe seguito la corsa in bici per fare le foto, 22:30 partenza via, da mezzo podista mi colloco subito nelle retrovie, visto che il ritmo di gara da me deciso è quello di una piacevole crociera (4'40'').
I primi km all'interno della città si susseguono velocemente, a ogni angolo incitati dal pubblico molto numeroso, per me anche incitamenti particolari: forza Italia (non quella di Silvio ovviamente!!) visto che sul petto mostravo orgogliosamente scudetto tricolore, dopo pochi chilometri la corsa si sposta verso la periferia, è questa la parte più bella poiché si corre quasi sempre con il mare a fianco, mare sul quale si riflette il sole alto ancora alto. Anche qui sono presenti numerosi gruppi di persone a bere birra a fare grigliate e a gridare in norvegese improbabili incitamenti, o bambini che ti salutano e attendono che i podisti battano loro il cinque quando passano.
Il percorso è abbastanza mosso, con continui saliscendi che non aiutano a prendere ritmo costante, comunque il mio non si sposta mai da quello che avevo deciso inizialmente, anche la misurazione dei chilometri non giova, solo dopo metà corsa ho capito che erano segnati al contrario, si parte dal 21 per arrivare all'uno, cosi non sono riuscito a prendere i tempi dei primi dieci passaggi. Verso il 15 km decido che è l'ora di darsi una mossa, mi bevo il mio bombardone (energia rapida, niente di illecito chiaramente) e in rapida successione mi bevo anche numerosi podisti davanti a me portando il ritmo su 4'30'', proprio l'ultimo chilometro lo corro alla strabiliante (per me!) velocità di 3'35'', ma dovevo farmi bello davanti agli occhi di mia moglie e di un'amica che attendevano all'arrivo, chiudo con il tempo di 1h 36' e spiccioli, ben lontano dal personale, ma per me valeva la pena godersi la corsa senza pensare al cronometro.
A questo punto non resta altro che una doccia e la partenza in macchina verso Capo Nord, tanto di dormire con tutta questa luce non se ne parla sicuramente!

Foto di Giovanni Frediani