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XXVI TROFEO BRUNELLESCHI
di Maria Luisa Tognelli Con il XXVI Trofeo Brunelleschi siamo arrivati anche alla 35° prova del Trofeo delle Tre province e, giunti ormai all'11 marzo, siamo proprio alle porte della primavera . Di prima mattina, arrivando al circolo Ortaccio, prima di entrarvi, non possiamo fare a meno di ammirare, proprio di fronte, la stupenda facciata della pieve romanica di S.Maria (XI sec.); con questa immagine negli occhi ci predisponiamo a godere di una mattinata immersi nel verde in compagnia di tanti amici (un tempo più numerosi....) stava per "scapparmi la penna", ma ve, lo risparmio. E' una bellissima giornata, un po' ventosa e dall'aria frizzante; poco dopo la partenza, in direzione di S.Jacopo di Lupeta, troviamo il controllo a tempo ed iniziamo una lunga salita nel bosco finchè arriviamo al primo ristoro dove troviamo tra gli altri il nostro amico Arnaldo. Breve sosta e la nostra salita continua verso Col di Cincia (450 m. s.l.m.); scendiamo poi verso il Sorbo. Usciamo quindi sulla strada asfaltata che, ancora salendo, ci porta al Passo di Prato a Ceragiola (bivio tra strada del Serra e la sterrata per la Verruca) presidiato dagli amici Andrea e Romano. Prendiamo a sinistra superando il Sacrario ai Caduti del M.Serra ed avanziamo per un'agevole strada che ci porta a Prato a Giovo, luogo ameno con ampia zona attrezzata per pic-nic. Dimenticavo: poco prima di giungere in questa zona, dentro una sorta di capanna in legno osserviamo la gigantesca mappa della "strada dell'olio", strada che racchiude in un cerchio tutta la zona collinare degli uliveti, partendo da Vicopisano ad est verso Buti e Cascine di Buti e ad Ovest verso Uliveto, Asciano e San Giuliano fino ad estendersi a nord e racchiudere le colline del versante lucchese. Anche questa è cultura. Poco dopo la zona attrezzata siamo giunti a Prato all'Acqua dove abbiamo trovato un ristoro e qui si è aperto davanti a noi un ampio panorama fino al mare. Continuando il nostro cammino siamo giunti al punto più alto e precisamente al Sasso della Dolorosa dove abbiamo rivolto lo sguardo verso l'alta croce opera degli amici Arnaldo e Pierino: è questo il punto più alto della nostra marcia, esattamente m.638. Ancora bosco finchè giungiamo a Prato Arreto: ora il percorso è in costante discesa, più o meno agevole, lungo il fianco del monte Lombardona e intanto, dinanzi a noi, ad un certo punto si staglia spiccando distinto il cono della Verruca con ben visibili i resti della sua fortezza, mentre altri paesaggi e panorami si aprono al nostro sguardo attento e curioso. Scendiamo e scendiamo ancora, senza sosta, agilmente, finchè Vicopisano non ci appare ammiccante; ormai desideriamo arrivare alla meta, acceleriamo: un quad e molti ciclisti ci superano, ma anche per noi la meta è vicina. E' stata una bella marcia, panoramica e ben riuscita, per cui gli organizzatori saranno senz'altro soddisfatti per il buon esito ed il rilevante numero dei partecipanti. |
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